Pastorale americana
Titolo: Pastorale americana
Titolo originale: American Pastoral
Autore:Philip Roth
Anno di prima pubblicazione: 1997
Acquista questo libro suTitolo originale: American Pastoral
Autore:Philip Roth
Anno di prima pubblicazione: 1997
Frasi di “Pastorale americana” 20 citazioni
“Nessuno attraversa la vita senza restare segnato in qualche modo dal rimpianto, dal dolore, dalla confusione e dalla perdita. Anche a quelli che da piccoli hanno avuto tutto toccherà, prima o poi, la loro quota d’infelicità; se non, certe volte, una quota maggiore.”
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“Bisogna avere il gusto del potere, bisogna avere una certa spietatezza, per accettare la bellezza e non lamentarsi del fatto che essa offuschi ogni altra cosa. Come per ogni carattere eccessivo che isola e rende eccezionali (e invidiabili e, naturalmente, odiabili), per accettare la propria bellezza, per accettarne l’effetto sugli altri, per...” (continua)(continua a leggere)
“Cosa sei, tu? Lo sai? Tu sei quello che è sempre lí a cercare di minimizzare le cose. Sempre lí che si sforza di essere moderato. Mai dire la verità, se credi che possa ferire i sentimenti di qualcuno. Sempre pronto ai compromessi. Sempre pronto ad accontentare la gente. Sempre lí a cercare di trovare il lato migliore delle cose. Quello educato....” (continua)(continua a leggere)
“La cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se ci riuscite… Beh, siete fortunati.”
“Negli anni della guerra, quando ero ancora alle elementari, questo era un nome magico nel nostro quartiere di Newark, anche per gli adulti della generazione successiva a quella del vecchio ghetto cittadino di Prince Street che non erano ancora cosí perfettamente americanizzati da restare a bocca aperta davanti alla bravura di un atleta del liceo.”
“Perché da queste parti odiavano Roosevelt? Perché? Non lo so. Perché era democratico. No, non amavano Roosevelt perché non amavano gli ebrei, gli italiani e gli irlandesi: ecco perché, tanto per cominciare, vennero a stabilirsi quaggiú. Non amavano Roosevelt perché Roosevelt accettava questi nuovi americani. Capiva quali erano le loro necessità...” (continua)(continua a leggere)
“Siamo soli, profondamente soli, e in serbo per noi, sempre, c’è uno strato di solitudine ancora piú profondo. Non c’è nulla che possiamo fare per liberarcene. No, la solitudine non dovrebbe stupirci, per sorprendente che possa essere farne l’esperienza. Puoi cercare di tirar fuori tutto quello che hai dentro, ma allora non sarai altro che questo...” (continua)(continua a leggere)
“E' la mancanza di rabbia che finisce per uccidere. Mentre l’aggressività depura o guarisce.”
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“Ecco un uomo che non è stato programmato per avere sfortuna, e ancora meno per l'impossibile. Ma chi è pronto ad affrontare l'impossibile che sta per verificarsi? Chi è pronto ad affrontare la tragedia e l'incomprensibilità del dolore? Nessuno. La tragedia dell'uomo impreparato alla tragedia: cioè la tragedia di tutti.”
“Il quartiere è il luogo cui il bambino dedica spontaneamente tutta la sua attenzione; è il modo non filtrato in cui il mondo acquista per lui un significato, un significato che passa al bambino direttamente dalla superficie delle cose.”
“Il buco nero dell’egocentrismo è senza fondo.”
“Quella donna rimise in auge i guanti di pelle per signora. Ma quando assassinarono Kennedy e Jacqueline Kennedy lasciò la Casa Bianca, questo e la minigonna segnarono la fine della moda del guanto per signora. L’assassinio di John F. Kennedy e l’avvento della minigonna, queste due cose insieme furono la campana a morto per il guanto da donna.”
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