Imperterrito fino alla fine

Imperterrito fino alla fine
15 ottobre 2013
Si dice che per campare fino a 100 anni occorre avere mente, corpo e cervello in buona salute e in armonia tra loro, occorre avere, in una parola, equilibrio. E questo signore aveva tutto l'aspetto di una persona quieta e in pace con se stessa. Nonostante lo stress certamente patito per l'interminabile serie di processi e la condanna all'ergastolo subita negli ultimi anni della sua vita, già ultraottantenne, oltre all'accanimento mediatico che pure lo ha pesantemente colpito. Del resto sulle sue spalle gravava "solamente" la condanna per aver collaborato all'eccidio delle Fosse Ardeatine. Sorprende come si sia mantenuto centrato in se stesso, senza vacillare o farne una malattia, o abbandonarsi a morte precoce. Riguardo la negazione dei campi di concentramento, è noto, non è il primo che lo dichiara. Egli attribuisce agli Americani, argomentando con dati alla mano, l'invenzione a posteriori delle camere a gas, che nei lager non sarebbero mai esistite. E contro la propaganda americana, e a dispetto delle leggi che puniscono la negazione dell'Olocausto, Erich Priebke si appella fino alla fine al coraggio della sincerità. Può darsi un giorno la storia gli darà ragione. La storia, in prima battuta, viene sempre scritta dai vincitori.
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