Destino
Citazioni e aforismi sul destino
Descrizione Tema
È sempre tutta colpa del destino: così pensiamo ogni volta che le nostre vite non vanno nella direzione che vogliamo. È il destino che ci ha fatto incontrare la persona sbagliata da amare, che ci ha fatto nascere in una famiglia che non può permettersi di andare in ferie tutte le estati, che ci ha fatto accettare un lavoro che non amiamo ma di cui abbiamo bisogno per pagare le bollette. Il destino è la causa di tutto il male che ci affligge e noi umani siamo solo povere vittime incapaci di affrontare un mostro più grande di noi. Il concetto di libero arbitrio ci torna in mente solo quando ci fa comodo ed il fatto di poter fare delle scelte ci responsabilizza, ma se prendiamo la decisione sbagliata non è mai colpa nostra. Mai. Siamo dei codardi, degli scaricabarile piagnucolosi sempre con una scusa pronta ed il proverbiale ‘non è stata colpa mia’ sulla punta della lingua. Forse il destino è stanco di sentirsi insultare di continuo, forse nemmeno esiste, forse lo abbiamo inventato per continuare a comportarci da vigliacchi. Non tutti credono nel destino, ma quelli che non ci credono invidiano chi ci crede per l’assenza di responsabilità che ciò comporta.
“Nessuna tromba suona quando le decisioni importanti nella nostra vita vengono prese. Il destino si rende conosciuto silenziosamente.”
- La trovi anche in Guerra e Pace
“Disavventure, eventi imprevisti, situazioni aperte, svelano la bravura di un generale, mentre il successo nasconde la sua debolezza, i suoi punti deboli.”
- Dal libro: L'uomo che ride
“Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione. L'anima è piena di stelle cadenti.”
“La solitudine è il destino di tutte le grandi menti: un destino a volte deplorato, ma sempre scelto come il minore di due mali.”
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- La trovi anche in Guerra e Pace
“Mai, mai, mai credere che qualsiasi guerra sia senza ostacoli e facile, o che chiunque si imbarchi in uno strano viaggio possa misurare le onde e gli uragani che incontrerà. L’uomo di stato che semina la febbre della guerra deve realizzare che una volta che il segnale viene dato, egli non è più il signore della politica ma lo schiavo di eventi...” (continua)(continua a leggere)
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